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un cucchiaio di zafferano
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Vista, lo zafferano blocca una rara malattia genetica

Lo zafferano è efficace contro una rara malattia genetica che colpisce la vista: si tratta della sindrome di Stargardt. A dimostrarlo per la prima volta esperti italiani in uno studio pubblicato sulla rivista Nutrients.

Zafferano, non solo risotti

Conosciuto per il suo gusto inimitabile e il colore inconfondibile, lo zafferano è il protagonista di numerosi piatti della tradizione italiana come i risotti e di quella asiatica. Per le preziose caratteristiche, è coltivato non solo in Asia, paese d’origine,  ma anche in Italia e in altre parti del mondo. Pochi sanno però che lo zafferano ha anche delle proprietà curative.

Già gli arabi, per esempio, lo reputavano in grado di cambiare l’umore delle persone. E recenti studi ne hanno confermato l’effetto antidepressivo, grazie alla presenza di safranale e crocina. Due elementi che agiscono sull’incremento di neurostrasmettitori come la dopamina e la serotonina, responsabili del buonumore. Inoltre, la curcumina che si trova nel fiore funge da antinfiammatorio e disintossicante.

La Fondazione Policlinico Agostino Gemelli Irccs e l’Università Cattolica di Roma ne determinano adesso anche gli effetti positivi sulla vista. Ed in particolare, rispetto ad una rara malattia genetica che si chiama Sindrome di Stargardt. Questo grazie ad una ricerca pubblicata sulla rivista Nutrients.
“Tutto è nato dagli studi della collega Silvia Bisti dell’Università degli Studi dell’Aquila effettuati tanti anni fa, con la quale collaboro da anni e a cui sarò sempre molto grato” afferma Roberto Falsini, associato dell’Istituto di Oftalmologia alla Cattolica e specialista presso l’Uoc di Oculistica della Fondazione Policlinico Gemelli.

Cosa è la Sindrome di Stargardt

Si tratta di una malattia degenerativa che colpisce la macula in età giovanile, di solito prima dei vent’anni. Indicativamente, una persona su diecimila ne è affetta. La malattia è caratterizzata da macchie giallastre rotonde o pisciformi, a livello dell’epitelio pigmentato della retina. E’ una delle forme più comuni di distrofia ereditaria della macula e comporta una riduzione della vista. La Sindrome di Stargardt è dovuta a mutazioni nel gene Abca4, che comporta l’accumulo di materiale di scarto nella retina.

I sintomi più comuni della malattia sono riduzione della visione centrale, disturbi nella percezione dei colori, macchie nere nel campo visivo e intolleranza alla luce. La diagnosi viene effettuata con l’esame del fondo oculare e confermata dalla fluorangiografia. Finora non erano state individuate terapie efficaci nel bloccare la progressione della malattia, ma solo ausili per ipovedenti e la riabilitazione visiva.

Lo zafferano come speranza

In questo contesto, la ricerca condotta in Italia sugli effetti dello zafferano sulla vista, dà molte speranze agli ammalati. La prima fase dello studio ha coinvolto 31 pazienti con Stargardt trattati con 20 milligrammi al giorno di zafferano in compresse. Per i primi sei mesi hanno assunto lo zafferano e per i successivi sei, un placebo con risultati sorprendenti. Durante la prima fase, la funzione visiva si è mantenuta stabile, durante gli ultimi sei mesi invece questa tendeva a deteriorarsi.

Finora gli studi sullo zafferano e la vista erano stati condotti solo sugli animali colpiti da malattie alla retina, con buoni risultati. Lo zafferano infatti ne riduceva la morte cellulare, l’attivazione di processi neuro-infiammatori e manteneva la funzione visiva più a lungo. Rallentava dunque la progressione del processo neurodegenerativo della retina.

Una volta sperimentato sull’uomo, gli studi sono stati condotti anche in altre università, sempre da Falsini. “Studi condotti presso altri centri, non solo presso il Gemelli, mostrano che l’integrazione per bocca con zafferano con degenerazione maculare legata all’età nella fase iniziale o intermedia ha un effetto benefico sulla funzione visiva e sulla progressione della malattia”, conclude lo specialista.

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Siciliana d'origine, sono nata e cresciuta nel capoluogo di provincia più alto d'Italia, Enna. Una laurea in Giornalismo, una specializzazione in riprese e montaggio video e un diploma come Infermiera Volontaria della Croce Rossa Italiana. Dal 2008 sono iscritta all'Ordine dei Giornalisti. Lavoro come giornalista, videomaker, OSSS e mamma. Credo nel lavoro di squadra, nella forza del web, nella determinazione e professionalità. Creativa e avida di conoscenza, coltivo molti interessi. Non sopporto i “furbetti". Adoro confrontarmi con gli altri e mettermi alla prova, sul lavoro e nella vita privata.