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Sonno a rischio per i giovani che usano droghe e smartphone

Giovani a rischio di disturbi psicologici a seguito dell’uso di droghe e smartphone. A lanciare l’allarme Claudio Mencacci, direttore del dipartimento di Neuroscienze e Salute Mentale del Fatebenefratelli-Sacco, in occasione del 3° Congresso Nazionale di Onda.

Giovani dal sonno disturbato

Il riposo è un’arma contro la depressione e altri disturbi psicologici. Però è spesso sottovalutato dagli adulti e soprattutto dagli adolescenti. Questo accade sia per mancanza di sorveglianza da parte dei genitori, sia a causa di cattive abitudini acquisite nell’arco degli anni. Oltre agli orari sbagliati che vedono i giovani andare a letto tardi e svegliarsi molto presto, oppure troppo tardi, c’è un altro problema. La qualità del sonno. Dunque, non solo la quantità di ore dormite, ma anche il modo in cui si riposa. E i giovani lo fanno male.

Secondo un’indagine presentata da Claudio Mencacci, direttore del dipartimento di Neuroscienze e Salute Mentale del Fatebenefratelli-Sacco, in occasione del 3° Congresso Nazionale di Onda,  il sonno dei ragazzi intervistati è disturbato dall’uso di apparecchi elettronici come gli smartphone. Altri, invece, dall’uso di droghe e alcol.

La ricerca è stata condotta a Milano su un campione di 932 giovani tra i 14 e i 21 anni. Oltre 60 le domande a cui hanno dovuto rispondere. Temi: la separazione dei genitori,  gli abusi, gli atti di bullismo, l’essere stranieri, le dipendenze da droghe, alcol, videogiochi e social. I dati emersi raccontano di una società giovanile molto a rischio. A partire proprio dalla loro qualità del sonno.

Dipendenze giovanili

Dalla ricerca è risultato che il problema non sono tanto le ore di sonno, in media 7,5 a notte, ma i ritmi sonno-veglia alterati. Prima di tutto dall’uso di apparecchi elettronici e poi di altre sostanze. “Circa il 25% dei giovani ha difficoltà ad addormentarsi, mantenere il sonno e si sveglia spesso la notte – spiega Mencacci – Il 56% usa lo smartphone durante la notte e di questi, il 70.6% lo fa sempre o spesso”.

Per quanto riguarda invece le sostanze che disturbano il sonno ci sono le droghe e l’alcol. Oltre il 70% degli intervistati consuma alcolici, sottovalutando gli effetti deleteri sulla salute. L’alcol, se consumato per troppo tempo, può portare danni cerebrali, sovrappeso o obesità, ma anche il cancro e altre malattie collegate proprio al suo abuso.

Il problema più grande è però l’abbassamento della percezione del rischio e del controllo su se stessi, causa di incidenti stradali, atti di violenza e il rischio di diventare vittime di abuso. Non per ultimo, sia l’alcol che il consumo di droghe, come gli spinelli, disturbano il sonno. Quando si consuma alcol o droghe ci si sente più calmi e rilassati, ma è una sensazione temporanea che agisce come sedativo. Dopo poco tempo però il corpo inizierà a ribellarsi e a voler espellere le tossine prodotte dall’alcol e dalle droghe, così il sonno risulta disturbato e per nulla riposante. Anche i fumatori di sigarette sono un numero importante, il 27,6% con età media di inizio intorno ai 14 anni.

Importante, in questo contesto è il ruolo della famiglia. “Il sonno ha una funzione protettrice – conclude lo psichiatra – e quando è disturbato, nei ragazzi sono più frequenti gli attacchi di panico in chi ha già una sensibilità familiare, l’ipertensione, i disturbi di attenzione, concentrazione e memoria, con l’aumento dell’impulsività. Rivolgiamo quindi un appello ai genitori perché vigilino sul sonno dei loro figli”.

Autore /

Siciliana d'origine, sono nata e cresciuta nel capoluogo di provincia più alto d'Italia, Enna. Una laurea in Giornalismo, una specializzazione in riprese e montaggio video e un diploma come Infermiera Volontaria della Croce Rossa Italiana. Dal 2008 sono iscritta all'Ordine dei Giornalisti. Lavoro come giornalista, videomaker, OSSS e mamma. Credo nel lavoro di squadra, nella forza del web, nella determinazione e professionalità. Creativa e avida di conoscenza, coltivo molti interessi. Non sopporto i “furbetti". Adoro confrontarmi con gli altri e mettermi alla prova, sul lavoro e nella vita privata.