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L'uso eccessivo degli smartphone provoca miopia
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Vista a rischio in estate, colpa degli smartphone

Sembra un paradosso, ma è proprio in estate, durante la bella stagione e le lunghe giornate all’aria aperta, che le persone usano maggiormente gli smartphone. Questo può causare gravi problemi alla vista, come miopia e astenopia. A dichiararlo, Pasquale Troiano, primario di oculistica dell’Ospedale Sacra Famiglia Fatebenefratelli di Erba (Como).

Smartphone fanno male alla vista

L’uso improprio dei cellulari di nuova generazione è un argomento di cui si parla tanto. È stato stimato che la sua frequenza di utilizzo cambi in base alla stagione. Nel periodo estivo per esempio si tende ad usarlo di più. Questo perché alla maggior parte delle persone non basta più godersi belle giornate e vivere emozioni uniche. Ciò che conta davvero è condividerle in chat o sul web.
Il cellulare dunque ha preso il posto degli amici o si è aggiunto ad essi. A lui sono affidate le proprie esperienze e richieste d’aiuto. A partire dalle recensioni sui luoghi da visitare a quale vestito è meglio indossare in determinate occasioni.

E più ne aumenta il suo utilizzo e più ne crescono i rischi. Gli smartphone infatti non fanno male solo per le radiazioni al cervello o per i potenziali disturbi comportamentali, ma anche per la vista. Pasquale Troiano, primario di oculistica dell’Ospedale Sacra Famiglia Fatebenefratelli di Erba (Como) ricorda come l’uso costante di questi apparecchi può causare miopia o astenopia. Questo perché si tengono gli occhi fissi sullo schermo.

L’argomento in realtà non è nuovo. Già nel 2018 gli studiosi della Verein Kuratorium gutes Sehen (KGS) avevano confermato i rischi per la vista legati al troppo utilizzo degli apparecchi elettronici. In quel caso, però, la ricerca si concentrava sui danni propri dell’utilizzo degli apparecchi elettronici a letto. In particolare, da sdraiati di lato, oltre che agli effetti negativi provocati dalla luce blu emanata dai monitor.

Stavolta l’allarme riguarda proprio la miopia, aumentata a dismisura negli ultimi dieci anni soprattutto tra i più giovani. Anche per questo se ne sconsiglia il suo utilizzo fino ai 3 anni. La miopia è una malattia irreversibile caratterizzata da una visione sfocata da lontano. Pertanto gli oggetti distanti rimangono indistinti.

Cause di miopia

Dagli orafi all’uso prolungato degli smartphone, il problema è sempre lo stesso: il rischio di miopia. Lavorare o concentrarsi sulle cose piccole per troppo tempo provoca infatti gravi danni alla vista. “Pensate che lo diceva già nel lontano 1703 Bernardino Ramazzini – spiega Troiano – quando, nel De Morbis Artificum Diatriba (Trattato sulle malattie dei lavoratori), decise di inserire un capitolo denominato Lepturgorum morbis. Lo scritto si occupava delle manifestazioni oculari presenti nei soggetti che lavoravano su cose piccole (orafi, miniaturisti, ecc)”.

“In questo capitolo – continua lo specialista – sono perfettamente descritti tutti i problemi oculari che derivano dall’impegno visivo prolungato “da vicino”. Soprattutto, già allora, egli poneva un forte accento sul fatto che questi soggetti erano destinati a divenire miopi”.

Non a caso è nata negli anni ’80 una branca dell’oculistica chiamata Ergoftalmologia. Disciplina che si  occupa proprio di tenere sotto controllo la vista dei lavoratori. Da lì è nato il concetto di astenopia occupazionale, un disturbo visivo causato da un impegno visivo eccessivamente ravvicinato. Se non curato può portare a danni permanenti tra cui proprio la miopia. Un esempio ne sono i lavoratori al videoterminale.

Ma c’è di più. “L’ergoftalmologia – dice Troiano – ha individuato un rapporto tra le capacità visive del soggetto e il tipo di impegno visivo richiesto. Se l’impegno visivo richiesto eccede le capacità visive del soggetto, l’affaticamento oculare compare in breve tempo. Esso è anche sintomatico ed è più frequente. È come se si chiedesse a un soggetto che pesa 50 chili di trasportare dei gravi che ne pesano 100”.

“Se il soggetto ha un apparato visivo sano e perfettamente normale sul piano della motilità oculare e sul piano rifrattivo – continua – non avrà alcun problema. Se, invece, presenta alterazioni dell’apparato visivo, della motilità oculare o della rifrazione non corrette, allora ci saranno enormi problemi di affaticamento oculare”.

Sintomi  dell’astenopia

Abusare di smartphone o di lavoro al videoterminale può quindi portare a sintomi più o meno invalidanti. Tra questi, bruciore agli occhi e lacrimazione eccessiva, secchezza oculare, sensazione di corpo estraneo nell’occhio, sensibilità alla luce, dolore oculare e mal di testa.

Quali sono i rimedi più indicati?

Il consiglio principale per evitare l’aggravarsi dell’astenopia è quello di effettuare periodiche visite mediche specialistiche,  anche se non si manifestano evidenti sintomi del disturbo.

Grazie ad una “visita medica oculistica e una visita ortottica è possibile verificare le condizioni anatomiche e funzionali dell’apparato visivo.  Correggere inoltre eventuali alterazioni, mettendo così il sistema visivo nella sua migliore condizione operativa” afferma Troiano.

In estate, in particolare, oltre a proteggere correttamente gli occhi con adeguate lenti solari, “è sempre opportuno – dice lo specialista- cercare di non prolungare l’osservazione per vicino facendo delle pause. Queste non possono essere ‘smetto di usare il computer e prendo il cellulare o viceversa”. La pausa deve prevedere la messa a riposo del sistema accomodativo mediante lo spostamento della nostra osservazione a distanze superiori almeno a 3 metri (ancora meglio 6). Un esempio, guardare fuori da una finestra”.

Altri rimedi  possono essere fare una corretta igiene visiva, mantenere la giusta distanza dal monitor e una corretta postura, oltre ad effettuare ginnastica oculare.

Autore /

Siciliana d'origine, sono nata e cresciuta nel capoluogo di provincia più alto d'Italia, Enna. Una laurea in Giornalismo, una specializzazione in riprese e montaggio video e un diploma come Infermiera Volontaria della Croce Rossa Italiana. Dal 2008 sono iscritta all'Ordine dei Giornalisti. Lavoro come giornalista, videomaker, OSSS e mamma. Credo nel lavoro di squadra, nella forza del web, nella determinazione e professionalità. Creativa e avida di conoscenza, coltivo molti interessi. Non sopporto i “furbetti". Adoro confrontarmi con gli altri e mettermi alla prova, sul lavoro e nella vita privata.