
Salute mentale, punti di forza e criticità italiane
Dimensione del problema salute mentale in Italia
Con il termine salute mentale si intende uno stato di benessere emotivo e psicologico della persona, che è così in grado di utilizzare la meglio le sue capacità cognitive ed emozionali, ed affrontare le esigenze quotidiane.
Secondo i dati del Ministero della Salute in Italia sono circa 850mila le persone che hanno problemi di salute mentale e di questi circa un terzo è seguito da servizi del Sistema Sanitario Nazionale.
Quando si valuta lo stato di salute mentale si considerano non solo le caratteristiche individuali come emozioni e comportamenti, ma anche elementi che possono influire sul lato psicologico della persona, come fattori culturali, sociali ed economici.
Le persone che hanno disturbi mentali hanno tassi di disabilità e mortalità più elevati rispetto alla media, perché le malattie come cancro o patologie cardiovascolari non vengono affrontate adeguatamente. Inoltre, le stesse malattie mentali possono aumentare il rischio di infarto o diabete.
Salute mentale in Italia, la mappa epidemiologica regione per regione
L’obiettivo degli specialisti è oggi di trattare al meglio i pazienti con problemi di salute mentale al domicilio o nelle strutture territoriali, prevenendo, per quanto possibile, i ricoveri ospedalieri e i trattamenti sanitari obbligatori.
Una buona gestione della malattia previene infatti i ricoveri e le complicanze, ed è un buon indicatore della funzionalità del Sistema Sanitario.
Il quaderno della società italiana di epidemiologia psichiatrica “La salute mentale nelle regioni. Analisi dei trend 2015 -2017″ ha analizzato la situazione italiana, valutando i punti di forza e le criticità delle varie realtà.
Il documento prodotto si basa su dati forniti dal Ministero della Salute e fornisce un quadro dettagliato del Servizio Sanitario Italiano per la diagnosi e la cura della salute mentale.
Per ogni regione è stato riportato un valore rispetto a 29 diversi indicatori strutturali e funzionali, e le variazioni rispetto al 2015.
Fra i dati analizzati vi è ad esempio il numero di TSO, trattamenti sanitari obbligatori, l’accesso alle strutture residenziali o l’utilizzo di farmaci per trattare i disturbi psichici.
Le strutture territoriali migliori dedicate alla cura della malattie mentali sono in Veneto, mentre in Molise si registra un aumento importante degli accessi nelle strutture territoriali. Per contro, in Valle d’Aosta aumentano i posti letto in ospedale e questo elemento viene valutato come punto di debolezza.
Il maggior utilizzo di antipsicotici si registra nel Lazio, mentre l’Emilia Romagna lo ha ridotto del 60%.
In Basilicata è aumentato il numero di accessi nelle strutture residenziali, mentre in Sicilia il trend è negativo e lo stesso accade in Sardegna.
In linea generale, il documento ha messo in luce un miglioramento nell’accesso alle strutture residenziali, con una riduzione di accessi in ospedale, anche se in alcune regioni l’assistenza territoriale è ancora scarsa.