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Rischio di frattura aumentato nei bambini se ne hanno già avuta una

Le fratture nella prima infanzia sono un evento frequente, e spesso facilmente risolvibile. Un recente studio condotto in Canada ha però messo in luce che i bambini che hanno già avuto una frattura, hanno un rischio aumentato fino al 70% di averne un’altra. Secondo gli studiosi le cause sono legate alla struttura ossea, ma anche alla cattiva alimentazione, all’obesità e alla scarsa attività fisica.

Fratture nei bambini, il rischio aumenta se ne hanno già avuta una

Le fratture ossee sono un evento molto frequente nella prima infanzia. Ciò è dovuto alla fragilità ossea del bambino che facilmente può portare alla rottura di articolazioni e agli eventi traumatici che nell’infanzia sono sicuramente più frequenti che nell’età adulta.

Un recente studio condotto in Canada ha mostrato che i bambini che hanno già avuto una frattura, hanno un rischio aumentato di averne un’altra durante l’infanzia o nella prima età adulta.

Lo studio condotto nell’ospedale pediatrico di Toronto ha preso in esame le cartelle cliniche dei bambini che avevano subito una frattura. Dopo un follow up durato circa 7 anni, è emerso che il 23% dei bambini ha riportato una nuova frattura, rispetto al 11,3% che non ne aveva avute altre.

Sul totale dei bambini presi in esame, i bambini con una pregressa frattura hanno mostrato un tasso di frattura del 60% superiore durante il periodo di follow up. Il rischio era aumentato fino al 70% nella fascia di età 0 – 5 e fino al 50% nella fascia 6-15.

Secondo i ricercatori, una cattiva alimentazione, l’obesità e la scarsa attività fisica sono caratteristiche che possono predisporre ad un rischio aumentato di frattura.

Il responsabile dello studio, Andrew Howard, precisa però che una frattura singola è comune e non richiede esami clinici. Tuttavia, può essere utile fare prevenzione secondaria con un’alimentazione corretta e assumere vitamina D, che contribuisce al consolidamento della forza delle ossa durante la crescita. Qualora le fratture dovessero essere molteplici, Howard consiglia una valutazione clinica della condizione ossea, soprattutto nei bambini con anamnesi famigliare di fratture infantili.

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Nata come interprete in ospedale, dove si è innamorata di tutto ciò che vedeva, diventa infermiera nel 2006. Prima in pronto soccorso e medicina d'urgenza, ora in rianimazione. Un master in area critica presso l'Università di Bologna e la laurea magistrale in Scienze Infermieristiche. Infermiera, moglie, mamma di una boxerina pelosa, ballerina a tempo perso. Profondamente innamorata della vita, e con tanta voglia di migliorare il mondo!