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La riabilitazione cardiaca dopo il posizionamento di uno stent

L‘American Heart Association mette la riabilitazione cardiaca al primo posto fra le raccomandazioni dopo il posizionamento di uno stent miocardico. Il posizionamento di uno stent in una coronaria è ormai una procedura ampiamente diffusa a cui vengono sottoposti i pazienti che hanno avuto un infarto, o che hanno comunque un alto rischio di occlusione di un’arteria coronarica. Consiste nel posizionamento di una sorta di palloncino in grado di riaprire la coronaria, permettendo il ripristino di un’adeguata circolazione a livello cardiaco. Sebbene sia una procedura spesso risolutiva, viene frequentemente sottovalutata l’importanza di sottoporsi ad una riabilitazione cardiaca post stent.

L’importanza di attuare una riabilitazione post stent

La rivascolarizzazione del miocardio, secondo gli esperti, deve infatti essere sempre associata alla terapia medica, ma anche ad altre strategie di prevenzione secondaria, come la riabilitazione cardiaca, il cambiamento di uno stile di vita scorretto e l’eliminazione di fattori di rischio come fumo o sedentarietà.

La prevenzione secondaria è da considerarsi parte integrante del piano terapeutico post rivascolarizzazione, perché in grado di ridurre le recidive e la mortalità. Nonostante questo, i pazienti tendono spesso a sottovalutare le raccomandazioni del cardiologo e a non mettere in atto le azioni correttive e preventive raccomandate.

Uno studio condotto nel Michigan, pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology ha preso in esame circa 40.000 pazienti di 47 diversi ospedali dal 2012 al 2016 sottoposti a stent. Di questi, nonostante a circa 30.000 persone al momento della dimissione fosse stata consigliata la riabilitazione cardiaca, solamente 8.000 si sono sottoposti ad almeno una seduta di riabilitazione entro 90 giorni dalla dimissione.

Lo studio ha mostrato che coloro che hanno maggiormente partecipato al programma di riabilitazione erano coloro che erano stati colpiti da un evento acuto come l’infarto, mentre coloro che avevano solo fattori di rischio avevano partecipato in misura minore.

La riabilitazione cardiaca è la raccomandazione più forte, insieme alla terapia medica e al cambiamento dello stile di vita, indicata nelle linee guida americane ed europee sulla rivascolarizzazione del miocardio.

La riabilitazione cardiaca sembra infatti essere non solo migliorare la qualità di vita delle persone sottoposte a stent, ma anche in grado di ridurre le complicanze cardiache ed eventuali recidive.

Autore /

Nata come interprete in ospedale, dove si è innamorata di tutto ciò che vedeva, diventa infermiera nel 2006. Prima in pronto soccorso e medicina d'urgenza, ora in rianimazione. Un master in area critica presso l'Università di Bologna e la laurea magistrale in Scienze Infermieristiche. Infermiera, moglie, mamma di una boxerina pelosa, ballerina a tempo perso. Profondamente innamorata della vita, e con tanta voglia di migliorare il mondo!