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Grasso addominale, servono nuovi strumenti per misurarlo

Causa di malattie metaboliche come il diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari, il grasso viscerale e quello ectopico sono considerati fattori di rischio da oltre 20 anni. Eppure c’è ancora troppa ignoranza tra le persone e i medici continuano ad usare strumenti di misurazione obsoleti come il Bmi. Su Lancet, un postition statement che traccia il futuro della ricerca.

Indice di massa corporea, strumento obsoleto

In palestra, dal medico, sui siti internet dedicati alla salute e al benessere non si fa altro che parlare di Bmi, ossia indice di massa corporea. Pochi sanno cosa sia veramente, ma è di moda utilizzarlo per ottenere una valutazione generale del proprio peso corporeo. In pratica, si tratta di un dato biometrico che mette in relazione l’altezza di una persona con il suo peso. È una semplice formula matematica che divide il peso in kg con il quadrato dell’altezza espressa in metri. I risultati possono essere sottopeso, normopeso o sovrappeso, con vari livelli di gravità.

Il grosso limite di questo strumento è che non indica la distribuzione del grasso sottocutaneo, viscerale ed ectopico. Avere un indice di massa corporea basso non vuol dire non avere grasso addominale o ectopico. E visto che ci sono sempre più evidenze scientifiche sulla relazione tra questi tipi di grasso e malattie metaboliche come il diabete di tipo 2 e cardiovascolari, il Bmi non serve come strumento di prevenzione.

Cosa è il grasso ectopico?

Si parla di grasso ectopico quando questo si deposita al di fuori delle sedi naturali di deposizione, cioè fuori dal tessuto adiposo. In questo caso, il grasso può raggiungere il tessuto connettivo e la matrice extra-cellulare di tutti i tessuti e gli organi del corpo umano, tranne il cervello. Per esempio, può arrivare al cuore, al muscolo, al pancreas e al fegato, diventando aggressivo e causando malattie gravi agli organi, metaboliche come il diabete di tipo 2 e cardiovascolari. L’obesità, molto diffusa in occidente, ne è spesso una causa, ecco perché è importante tenere sotto controllo il proprio peso e la distribuzione del grasso nel corpo.

Come combattere il grasso

A rispondere a questa domanda hanno provveduto l’International Atherosclerosis Society e l’International Chair on Cardiometabolic Risk Working Group on Visceral Obesity. Lo hanno fatto attraverso l’aggiornamento delle linee guida e un position statement pubblicato su Lancet Diabete and Endocrinology. Consapevoli e allarmati dai rischi cardio-metabolici provocati dal grasso viscerale ed ectopico, hanno condiviso raccomandazioni pratiche per i medici e tracciato i futuri indirizzi di ricerca e di pratica clinica.

Coscienti del fatto che, escluso il Bmi, la misurazione del grasso viscerale ed ectopico nella pratica clinica diventa complesso, gli autori della ricerca esortano ad utilizzare strumenti più specifici, già presenti. Tra questi per esempio la misurazione della circonferenza vita e dei trigliceridi plasmatici. Si parla di misurazione della circonferenza vita ipertrigliceridemica. La speranza è nel futuro, ossia nell’integrare con strumenti migliori come l’imaging.

Importante per i ricercatori è l’aspetto della prevenzione. Nel documento hanno sottolineato come gestire il problema attraverso programmi di salute pubblica. È molto importante infatti, secondo gli autori, che per combattere in maniera decisa il problema obesità, il pubblico sia informato e formato sui pericoli causati dal grasso e dall’obesità in generale. Le terapie per combattere l’obesità sono tante e partono da un corretto stile di vita, quindi giusta alimentazione e attività fisica. Esistono inoltre farmaci e interventi di chirurgia bariatrica.

Autore /

Siciliana d'origine, sono nata e cresciuta nel capoluogo di provincia più alto d'Italia, Enna. Una laurea in Giornalismo, una specializzazione in riprese e montaggio video e un diploma come Infermiera Volontaria della Croce Rossa Italiana. Dal 2008 sono iscritta all'Ordine dei Giornalisti. Lavoro come giornalista, videomaker, OSSS e mamma. Credo nel lavoro di squadra, nella forza del web, nella determinazione e professionalità. Creativa e avida di conoscenza, coltivo molti interessi. Non sopporto i “furbetti". Adoro confrontarmi con gli altri e mettermi alla prova, sul lavoro e nella vita privata.