logo 1mela.it

Ragazza fa acquisti on line
1Mela.it > Salute > Shopping online, 1 persona su 20 ne è dipendente

Shopping online, 1 persona su 20 ne è dipendente

Non è ancora riconosciuta come disturbo mentale ma, per gli psicoterapeuti della Facoltà di Medicina di Hannover in Germania, la dipendenza da acquisti sul web dovrebbe esserlo. Tant’è che per i ricercatori si può tranquillamente parlare di “maniaci dello shopping”. È necessario trovare trattamenti specifici.

Drogati di shopping

Il Black friday del prossimo 29 novembre è soltanto una delle molteplici occasioni, per i maniaci dello shopping online, di fare acquisti compulsivi. Ossia di comprare in modo incontrollato anche oggetti di cui non si ha realmente bisogno, solo per soddisfare l’impulso irrefrenabile di acquistare. A tal proposito, gli studiosi tedeschi della Facoltà di Medicina di Hannover, hanno preso in esame 122 pazienti in cura per dipendenza da shopping online. E ciò che hanno scoperto è che tra questi ci sono tassi di depressione e ansia più alti del normale.

Il tema del distrubo da shopping compulsivo non è nuovo, ma con internet ha preso una piega più preoccupante. Ad esserne colpiti infatti sono in tantissimi, ormai una persona su 20. Astrid Müller, responsabile del gruppo di ricerca la cui indagine è stata pubblicata sulla rivista Comprehensive Psychiatry spiega: “È davvero il momento di riconoscere il disturbo da shopping compulsivo come condizione di salute mentale e di studiare più a fondo la versione on line della malattia”.

I pericoli dietro un acquisto online

e-commerceIl web ha cambiato le regole dello shopping, rendendolo veloce, anonimo, accessibile e conveniente. Inoltre, i negozi online sono sempre aperti e visitabili tranquillamente da casa con un semplice click, quindi non bisogna neanche muoversi per affrontare un negoziante. Per questi e altri motivi lo shopping online è alla portata di tutti, anche dei più giovani, che non sempre sanno controllare i loro impulsi.

“Questo – rileva Müller – significa che sempre più giovani mostrano segni di disordine negli acquisti. Attualmente, il disturbo da shopping compulsivo non è classificato come una malattia a sé stante, ma fa parte di una categoria denominata “altro specifico disturbo del controllo degli impulsi”.

Il disturbo da shopping compulsivo, in particolare quello online, riguarda il 5% della popolazione e ha effetti molto gravi sulla mente. “Speriamo che i nostri risultati – commenta l’esperta – dimostrino che occorre affrontare le distinte caratteristiche fenomenologiche sottostanti, la comorbidità associata e i trattamenti specifici del disturbo da shopping compulsivo on line”.

Sintomi da dipendenza da shopping

Il soggetto affetto da disturbo da shopping compulsivo spesso soffre di solitudine, tristezza, depressione, frustrazione o rabbia. Fare acquisti lo aiuta a sperimentare sensazioni piacevoli come senso di potere, felicità, appagamento e innalzamento dell’autostima. Queste emozioni però sono solo un escamotage temporaneo per non pensare al malessere di fondo. Infatti, non rappresentano la cura per esempio alla depressione, ma soltanto un palliativo.

Inoltre, le conseguenze dello shopping compulsivo possono essere gravi quanto la patologia che l’ha scatenato: stress, problemi economici, infelicità familiare, sociale e lavorativa, insoddisfazione personale e sensi di colpa.

Quando preoccuparsi?

Il sito della Società Italiana Intervento Patologie Compulsive indica alcune condizioni per riconoscere lo shopping compulsivo:

  • il denaro investito per lo shopping è eccessivo rispetto alle proprie possibilità economiche;
  • gli acquisti si ripetono più volte in una settimana;
  • gli acquisti perdono la loro ragione d’essere: non importa che cosa si compri (le donne prediligono oggetti legati all’apparenza quali vestiti, accessori, ecc.; mentre gli uomini scelgono oggetti legati al potere e prestigio quali cellulari, portatili, ecc.), ciò che conta è acquistare per soddisfare un bisogno inderogabile e imprescindibile;
  • lo shopping risponde ad un bisogno che non può essere soddisfatto, per cui il mancato acquisto crea pesanti crisi di ansia e frustrazione;
  • lo shopping compare come qualcosa di nuovo rispetto alle abitudini precedenti.
Autore /

Siciliana d'origine, sono nata e cresciuta nel capoluogo di provincia più alto d'Italia, Enna. Una laurea in Giornalismo, una specializzazione in riprese e montaggio video e un diploma come Infermiera Volontaria della Croce Rossa Italiana. Dal 2008 sono iscritta all'Ordine dei Giornalisti. Lavoro come giornalista, videomaker, OSSS e mamma. Credo nel lavoro di squadra, nella forza del web, nella determinazione e professionalità. Creativa e avida di conoscenza, coltivo molti interessi. Non sopporto i “furbetti". Adoro confrontarmi con gli altri e mettermi alla prova, sul lavoro e nella vita privata.