
Depressione, è la seconda malattia causa di morte
Depressione, sarà più diffusa di cancro e Aids
Secondo gli ultimi dati, in Italia, più di 3 milioni di persone soffrono di depressione e più della metà sono donne. A lanciare l’allarme a pochi giorni dalla celebrazione della Giornata europea sulla depressione che si terrà il 19 ottobre, è Paola Vinciguerra, psicoterapeuta, Presidente dell’Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico (Eurodap).
“Tra 20 anni – denuncia l’esperta – sarà più diffusa di cancro e Aids, oggi è la seconda malattia causa di disabilità e morte dopo le malattie cardiovascolari. La depressione troppo spesso viene sottovalutata, invece deve essere trattata al pari di qualunque altra patologia: colpisce di più le donne e per superarla non basta la forza di volontà”.
Cos’è la depressione?
Johann Wolfgang Goethe, padre e mito della letteratura tedesca moderna, la definì “irrequieta indolenza”. Abraham Lincoln, 16° presidente degli Stati Uniti, come uno stato malinconico. Lo scrittore inglese Charles Dickens ne parlava come di uno stato di profonda infelicità. Queste sono soltanto alcune delle definizioni che personaggi storici affetti da depressione, hanno usato per descriverla. La verità è che tutte sono vere.
La definizione ufficiale infatti indica la depressione come una forma di sofferenza psichica caratterizzata da un abbassamento del tono dell’umore. Le cause possono essere genetiche, biologiche o psicosociali. Chi soffre di depressione sperimenta angoscia persistente, perdità di interesse per molte attività che prima erano considerate interessanti, affaticamento, negatività.
“Questo stato di tristezza perenne – dice Vinciguerra – è accompagnato da malumore, pensieri negativi verso se stessi, gli altri e il futuro. Il Black dog, come hanno imparato a chiamarlo gli americani, è un cane nero che ti fa sempre compagnia, che ti succhia l’energia vitale impedendoti di vivere a pieno la vita come un tempo”. Oltre a questi fenomeni, possono manifestarsi sintomi somatici come perdita di energie, disturbi della memoria, agitazione motoria e nervosismo, perdita o aumento di peso, insonnia o ipersonnia, mancanza di desiderio sessuale, dolori fisici e nausea.
Le donne sono più colpite degli uomini
Grazie ad un’analisi dei dati epidemiologici, risulta che la depressione colpisce prevalentemente le donne. “Ci sono motivi di ordine culturale – continua Vinciguerra – in quanto la donna ha una maggiore facilità a denunciare il proprio malessere. Motivi di ordine sociale, legati alle frustrazioni e alle ancora elevate difficoltà che molte donne incontrano nella loro realizzazione in ambito lavorativo. Motivi di ordine biologico, legati alle tempeste ormonali cui l’organismo femminile viene sottoposto (cicli mestruali, gravidanze, menopausa) e che possono favorire lo sviluppo di crisi depressive”.
“Nonostante l’evoluzione della condizione della donna oggi – sostiene – una su cinque soffre di depressione e si tratta soprattutto di casalinghe. Recenti ricerche hanno dimostrato che le donne soffrono prevalentemente di sindromi ansiose (attacchi di panico, sindrome ansioso-depressiva, ansia generalizzata), di disturbi depressivi, di sindromi da disadattamento in una percentuale che si aggira intorno al 39,4%”.
Come uscire dal male del secolo
Al di là dei fattori che l’hanno provocata, ciò che è importante sapere è che dalla depressione si può uscire. “Chiedere aiuto, per chi ne soffre, – continua la psicoterapeuta – può essere molto difficile in quanto si crede che nessuno possa comprendere la propria condizione. Quando lo si riesce a fare difficilmente si ricevono le cure adeguate. Ciò non toglie che bisogna sempre consultare un esperto in caso di sospetta depressione e iniziare immediatamente una cura prima che questa si cronicizzi”.
“Non è possibile superare una crisi depressiva con la volontà. Durante una crisi depressiva, proprio a causa della malattia, il soggetto ha a disposizione una scarsissima quantità di energia psichica, a volte appena sufficiente per andare avanti. Dobbiamo tenere presente che, per definizione, la volontà è la quantità di energia psichica di cui un soggetto dispone: risulta quindi evidente che un depresso, già con poca energia psichica, non possa far leva su di essa per superare lo stato depressivo”, conclude l’esperta.