
Operazione al cervello mentre suona il pianoforte
Pianista operato al cervello mentre suona il pianoforte
Un pianista affetto da un tumore cerebrale è stato operato all’Ospedale Bufalini di Cesena, restando sveglio e suonando alcuni brani al pianoforte durante l’intervento.
L’obiettivo dei chirurghi era quello di valutare in tempo reale le capacità pianistiche del paziente ed individuare eventualmente in maniera precoce danni nelle aree cerebrali connesse alle capacità musicali. L’intervento è stato effettuato dall’équipe del reparto di Neurochirurgia dell’Ospedale, in collaborazione con il Centro studi e ricerche in Neuroscienze Cognitive del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna.
L’intervento da sveglio
L’intervento è stato effettuato mantenendo il paziente sveglio, utilizzando la tecnica della awake surgery, ovvero la chirurgia da sveglio.
Il vantaggio di questa procedura è quella di poter effettuare test cognitivi in collaborazione con il paziente, permettendo quindi di mantenere attive determinate aree cerebrali.
La chirurgia da sveglio è stata inizialmente utilizzata per preservare le aree cerebrali del movimento e del linguaggio e successivamente della memoria e della capacità di calcolo, mentre questa volta si è voluta valutare la capacità musicale.
Ciò che si voleva monitorare nel paziente operato a Cesena era la sua capacità di elaborazione musicale, poiché diverse aeree cerebrali, se lesionate, possono compromettere le abilità musicali.
La fase preoperatoria e l’intervento
L’intervento è stato complesso e unico nel suo genere, al punto da richiedere un’adeguata preparazione, tarata sulle necessità del paziente.
Nella fase preoperatoria il paziente è stato sottoposto ad una risonanza magnetica funzionale, in grado di comprendere quali sono le aree del cervello coinvolte durante l’esecuzione di un compito.
In sala operatoria i neurochirurgchi hanno quindi fatto eseguire dei brani musicali per comprendere quali parti del cervello si attivassero durante l’esecuzione del brano e durante la lettura di spartiti anche attraverso il solfeggio.
In fase pre – operatoria, è stato più volte valutato il funzionamento cognitivo del paziente, e in sala operatoria è stato sottoposto a test neuropsicologici riadattati all’utilizzo intra-operatorio.
Durante l’intervento, il pianista ha svolto diversi compiti che gli erano stati preparati e ha eseguito alcuni brani al pianoforte.
Grazie a questo, i neurochirurghi hanno potuto localizzare le aree coinvolte nell’elaborazione musicale, localizzate nell’emisfero sinistro del cervello ed asportare efficacemente la massa tumorale.