
Mav in gravidanza, parla la donna salvata dai medici
Dall’emozione di diventare mamma all’incubo
Quella di Annalisa è una storia di speranza, finita bene grazie all’intervento tempestivo e professionale di medici e infermieri sempre in prima linea. A un anno dalla sua tragica vicenda, la giovane donna colpita da Mav, ha deciso di raccontarsi e ringraziare i sanitari del reparto di Rianimazione dell’ospedale Bufalini di Cesena.
Era febbraio 2018 quando Annalisa scoprì di essere incinta. Dopo tanti anni di attesa, finalmente il suo sogno stava per realizzarsi. Sarebbe presto diventata mamma.
“Ho scoperto di essere incinta il 12 febbraio 2018 – racconta la donna – dopo tanta attesa, il test positivo. Ho avvisato la mia ginecologa e lo stesso giorno ho fatto la prima visita. Sullo schermo è comparso quel “puntino”, misurava 3,5 cm. Tutto andava bene, ma era troppo presto per poterlo annunciare, così sono iniziati i giorni di acido folico e pipì ogni dieci minuti. Data presunta del parto, 14 ottobre 2018, mentre passavano i giorni e io non riuscivo ancora a crederci”.
La gravidanza procedeva bene, tutti gli esami erano nella norma. Poi, ad un certo punto il buio. Annalisa ricomincia a raccontare da un lunedì mattina quando si passò la mano tra i capelli ed era rasata.
“Un lunedì mattina mi sveglio, mi passo una mano tra i capelli e non ci sono più, sono praticamente rasati. Cerco di guardarmi attorno, vedo le persone ma nessuno di loro in modo chiaro, riconosco mia mamma e chiedo cosa è successo.
“Mia mamma mi ha raccontato che il 2 Luglio, mi sono svegliata presto con un un gran mal di testa, non riuscivo nemmeno a scendere dal letto, il mio compagno ha deciso di portarmi al pronto soccorso di Lugo dove la dottoressa si è subito resa conto della gravità della situazione, e lo ha comunicato ai miei parenti. Sono stata portata d’urgenza al Bufalini di Cesena, quando sono arrivata ero già rasata, la dottoressa aveva già finito il turno ma è stata fatta tornare”.
Diagnosi: Mav
La diagnosi comunicata alla famiglia di Annalisa è la Mav, ossia una malformazione artero-venosa. Una patologia complessa che consiste in un’anomalia vascolare in cui le arterie, spesso ipertrofiche, confluiscono in una o più vene di scarico saltando il letto capillare. Questo fisiologicamente riduce la pressione, che invece fa pressione sulle vene. La Mav può causare emorragie, crisi epilettiche e cefalee.
La nascita di Tommaso e le cure
La dottoressa che per prima la visitò parlò di una situazione anomala, strana. Qualcosa che non aveva mai visto. “Disse però che nonostante tutto, ci avrebbe provato” continua Annalisa. E così grazie alla straordinaria preparazione dei medici, fu salva e diventò mamma.
“Qualche giorno dopo il mio risveglio mi dissero che avevo un figlio, ma io non ricordavo nemmeno di essere stata incinta. Tommaso era nato il 12 Luglio, esattamente 10 giorni dopo il mio intervento ed era in terapia intensiva neonatale”.
Annalisa non dimentica di citare neanche la sua fisioterapista che ogni giorno si è occupata di lei con molta umanità. “Alle 10 arrivava Marina, la mia super fisioterapista, mi metteva a sedere nel letto e io piangevo, non volevo alzarmi mi veniva solo da vomitare. Ma lei ogni mattina stava seduta a fianco a me, parlavamo e mi tranquillizzava, mentre nel pomeriggio andavo dalla Neuropsicologa, la dottoressa Brunelli, grandissima donna dal cuore enorme. Lei mi faceva fare tutti gli esercizi per poter riattivare la memoria”.