
Vitamina D: ora può essere prescritta a carico del SSN
Vitamina D: l’Agenzia del Farmaco dà nuove indicazioni sulla prescrizione
La vitamina D è una vitamina che viene accumulata nel fegato e rilasciata al bisogno dal nostro organismo.
Viene di norma assorbita dai raggi solari attraverso la pelle ed è importante perché interviene nel meccanismo di calcificazione delle ossa, regolando il calcio e i suoi livelli nel sangue. È anche presente, anche se in minime quantità, in alcuni cibi.
Di norma è sufficiente la quantità assorbita dai raggi solari, ma in alcuni casi come ad esempio durante la crescita, la gravidanza, l’allattamento o in condizioni di grave carenza di calcio, è necessario integrarla assumendola per bocca.
Con una determina pubblicata pochi giorni fa, l’AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco, ha istituito la nota n. 96 che regolamenta la prescrizione della vitamina D a carico del Sistema Sanitario Nazionale.
La prescrizione si riferisce alla popolazione adulta con età superiore a 18 anni e per i farmaci con indicazione di “prevenzione e trattamento della carenza di Vitamina D” come colecalciferolo, colecalciferolo/sali di calcio e calcifediolo.
La prescrizione è limitata alle persone istituzionalizzate, in gravidanza o allattamento, o affette da osteoporosi da qualsiasi causa o osteopatie accertate non candidate a terapia remineralizzante.
Inoltre è indicata per:
- persone con livelli di calcio nel sangue di 25OHD < 20 ng/mL e sintomi attribuibili a ipovitaminosi (carenza di vitamina) come astenia, mialgie, dolori diffusi o localizzati, frequenti cadute immotivate
- persone con diagnosi di iperparatiroidismo secondario a ipovitaminosi D
- persone affette da osteoporosi di qualsiasi causa o osteopatie accertate candidate a terapia remineralizzante per le quali la la correzione dell’ipovitaminosi deve essere propedeutica all’inizio della terapia
- una terapia di lunga durata con farmaci che interferiscono col metabolismo della vitamina D
malattie che possono causare malassorbimento nell’adulto.