
Aifa, contraccettivi ormonali possono portare a depressione
Donne a richio depressione e suicidio
In Italia, secondo i dati diffusi ad un incontro organizzato da un’azienda farmaceutica, la percentuale di donne che prende la pillola è di circa il 14%. Si tratta di una percentuale piuttosto bassa, che ottiene conferma dai dati dell’Indagine sulle Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari condotta nel 2013 dall’Istat.
Per quanto riguarda infatti l’uso dei soli metodi moderni tra cui pillola, spirale ormonale, anello vaginale e cerotto contraccettivo, il nostro paese si piazza addirittura dietro Marocco ed Egitto. Uno dei motivi di questa reticenza è sicuramente culturale, un altro è legato alla preoccupazione delle donne circa il proprio stato di salute generale.
Ed in effetti, a favore dei sostenitori dei metodi naturali come il coito interrotto e il preservativo, c’è la recente nota informativa inviata dall’Agenzia del farmaco ai medici che mette in guardia dall’uso di pillole, spirali e anelli, in quanto potrebbero portare a depressione e suicidio. “L’umore depresso e la depressione sono effetti indesiderati noti associati all’uso dei contraccettivi ormonali – scrivono nella nota -. La depressione può essere grave ed è un noto fattore di rischio per l’insorgenza di comportamento suicidario e suicidio”.
Le ricerche sulla pillola
La notizia diffusa dell’Aifa non è la prima riguardo a questo argomento. Già nel 2012 il Dipartimento di salute della donna e del Bambino, in Svezia, invitava le donne ad usare pillole e spirali con cautela. Stessa cosa ha fatto una ricerca danese, nel 2016, che ha perfino trovato una connessione tra contraccettivi ormonali e sbalzi d’umore.
Anche nei foglietti illustrativi di qualsiasi pillola è riportato, alla voce effetti indesiderati, umore depresso, alterazione dell’umore, riduzione o aumento del desiderio sessuale. Però finora non ne era stata specificata la portata né cosa fare in caso di questo genere di effetti.
La grossa novità a cui si riferisce adesso l’Aifa è che è stato deciso di aggiornare le informazioni su questi prodotti ormonali con una nuova avvertenza. “A conclusione della valutazione del segnale di sicurezza condotta a livello europeo – si legge -, relativo al rischio di comportamento suicidario e suicidio, associati a depressione, in pazienti che utilizzano contraccettivi ormonali, è stato deciso l’aggiornamento delle informazioni sul prodotto dei contraccettivi ormonali con una nuova avvertenza”.
“Le pazienti – conclude – devono essere informate sulla necessità di contattare il proprio medico in caso di cambiamenti d’umore e sintomi depressivi, anche se questi si verificano poco dopo l’inizio del trattamento”.
Sicuramente si tratta di un bel passo in avanti da parte della comunità scientifica. Un modo per sostenere maggiormente le donne in un processo di scelta consapevole che riguarda la propria salute.
Come funzionano i contraccettivi ormonali più comuni
Tra i metodi contraccettivi ormonali più comuni ci sono la pillola, la spirale e l’anello. Ognuno di essi ha come scopo quello di prevenire una gravidanza, modificando l’ambiente uterino e rendendolo inospitale per gli spermatozoi.
La pillola anticoncezionale è un farmaco a uso orale che previene il concepimento e si divide in pillola combinata e minipillola (o pillola progestinica).
La pillola combinata nasce dall’associazione di una versione sintetica di estrogeni e progesterone. Inibisce la secrezione delle gonadotropine Fsh ed Lh, fondamentali per il processo di ovulazione.
La minipillola contiene invece soltanto la versione sintetica del progesterone e agisce addensando il muco della cervice uterina diventando inospitale per lo sperma. Inoltre, altera l’endometrio uterino e interferisce con la motilità delle tube di Falloppio. Infine, inibisce il processo di ovulazione.
La spirale, della anche Iud (Intra Uterine Device) è un dispositivo di plastica a forma di T, che viene inserito all’interno dell’utero per evitare una gravidanza. Esiste la spirale ormonale e quella in rame.
La spirale ormonale rilascia una piccola quantità di progestinico che addensa il muco uterino e diminuisce la probabilità che lo sperma riesca ad addentrarsi. La spirale in rame invece non rilascia ormoni ma piccole quantità di rame che alterano la composizione dei fluidi presenti nell’utero e nelle tube, impedendo la sopravvivenza degli spermatozoi.
L’anello contraccettivo è un piccolo anello morbido, flessibile e trasparente che contiene un basso dosaggio di estrogeno e progestinico. Inibisce l’ovulazione e la penetrazione degli spermatozoi, creando un ambiente sfavorevole all’annidamento dell’embrione. Prevede un’applicazione manuale o tramite uno specifico applicatore e va tenuto in vagina per 3 settimane, dopo di che va cambiato.