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Infarto, meno rischi per chi fa il pisolino pomeridiano

Non è importante quanto, ma ciò che conta è farlo. Stiamo parlando del riposino pomeridiano. Una ricerca condotta dall’ospedale universitario di Losanna ha evidenziato che fare un pisolino riduce il rischio di infarto o ictus. Secondo i ricercatori bastano anche uno o due riposi pomeridiani alla settimana.

La pennichella aiuta il cuore a stare bene

Che il segreto della longevità potesse essere il pisolino pomeridiano, l’avevamo già immaginato guardando per esempio alla vita di Winston Churchill. Portabandiera di questa sana abitudine è morto a 91 anni. Oppure, di altri famosi longevi come Thomas Edison, Leonardo Da vinci, Margaret Thatcher. Ma che la sua efficacia come elisir di lunga vita fosse confermata anche dalla scienza lo apprendiamo adesso, grazie a ricerche recenti. Una di queste è proprio quella pubblicata sulla rivista Heart e condotta in Svizzera, dall’ospedale universitario di Losanna.

Per lo studio sono state analizzate le abitudini legate al sonno di 3.463 residenti della zona selezionati a caso. La loro età è compresa tra i 35 e i 75 anni. Ciò che i ricercatori hanno osservato in questi soggetti è che il pisolino occasionale fa bene al cuore. In particolare, un riposino una o due volte alla settimana è stato associato ad una riduzione del rischio di infarto, ictus o insufficienza cardiaca per il 48% di loro.

Prima di confermare i dati sono stati presi in considerazione anche i fattori di rischio come l’età e la durata del sonno notturno, l’ipertensione e il colesterolo. Ed è stato osservato che solo l’età anziana sopra i 65 anni e l’apnea notturna grave influenzavano il risultato. Mentre non è stata notata nessuna differenza per la durata del pisolino. Questo vuol dire che in termini di benefici per il cuore, dormire di pomeriggio 5 minuti o un’ora non cambierebbe l’effetto.

I consigli per il riposino perfetto

Una ricerca dell’Università della Pennsylvania ha dimostrato quanto tempo è necessario dedicare al riposino in base al risultato che si vuole raggiungere. Se si vuole fare una ricarica veloce bastano anche 10-20 minuti. Per migliorare il processo di memorizzazione serve un’ora di riposo. Mentre per una ricarica completa bisogna dormire almeno un’ora e mezza. In tutti e tre i casi si fa riferimento alla categoria della “dormita abituale“, ossia ad un’abitudine quotidiana che può variare nella durata.

In realtà, esistono anche altri due tipi di pisolino: il primo è detto di preparazione e il secondo, di emergenza. Quello di preparazione, capita a molte persone dopo la cena. Ossia quando la sera prima di andare a dormire sul letto ci si appisola sul divano. La pennichella d’emergenza invece subentra quando, a seguito di una stanchezza accumulata giorni prima o la notte precedente, il nostro corpo è totalmente privo di energie. E per ricaricarsi ha bisogno proprio di un riposino pomeridiano.

Al di là dei casi estremi, la dormita pomeridiana è una buona abitudine e non solo perché abbassa la pressione e quindi aiuta il cuore a lavorare meglio, ma anche per potenziare la memoria e aumentare la concentrazione. L’orario ideale sarebbe prima delle 16, perché più tardi potrebbe influire sul riposo notturno e provocare addirittura insonnia. Per riposare bene, inoltre, serve il luogo adatto: meglio sul letto o comunque in posizione completamente orizzontale e in un luogo tranquillo, senza fonti di rumore.

Autore /

Siciliana d'origine, sono nata e cresciuta nel capoluogo di provincia più alto d'Italia, Enna. Una laurea in Giornalismo, una specializzazione in riprese e montaggio video e un diploma come Infermiera Volontaria della Croce Rossa Italiana. Dal 2008 sono iscritta all'Ordine dei Giornalisti. Lavoro come giornalista, videomaker, OSSS e mamma. Credo nel lavoro di squadra, nella forza del web, nella determinazione e professionalità. Creativa e avida di conoscenza, coltivo molti interessi. Non sopporto i “furbetti". Adoro confrontarmi con gli altri e mettermi alla prova, sul lavoro e nella vita privata.