logo 1mela.it

saline di trapani
1Mela.it > Alimentazione > Iodio, i benefici per la salute. Evitare carenze ed eccessi

Iodio, i benefici per la salute. Evitare carenze ed eccessi

Sebbene sia presente nel corpo in minime quantità, lo iodio rappresenta un elemento fondamentale per il benessere e la salute dell’intero organismo. Si trova principalmente nel pesce e meno nella carne, nel latte e nelle uova. Per stare bene necessitiamo di almeno 150 microgrammi.

Iodio, il minerale marino

In televisione, nei programmi di cucina, nelle ricette e dal medico, ormai sempre più spesso si sente parlare di sale iodato. Questo perché lo iodio rappresenta un minerale fondamentale per il nostro organismo. Eppure se ne trovano soltanto 15-20 milligrammi nella tiroide. Ossia, la piccola ghiandola endocrina che produce gli ormoni T3 e T4 e che influenza la respirazione, il battito cardiaco, la temperatura corporea e lo sviluppo del sistema nervoso centrale.

Quanto al giorno?

Il fabbisogno giornaliero di iodio si aggira intorno ai 150 microgrammi nelle persone adulte, mentre in gravidanza e durante l’allattamento aumenta a circa 250 mcg. Dose peraltro raccomandata anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’apporto di iodio si copre principalmente consumando alimenti provenienti dal mondo marino, come pesce, crostacei, molluschi e frutti di mare.

Anche il latte, le uova e la carne lo contengono ma in minima parte. Per quanto riguarda invece la frutta e la verdura, il quantitativo di iodio presente al loro interno dipende molto dal terreno in cui sono state piantate. Ecco perché sarebbe meglio acquistare prodotti coltivati vicino al mare.

Visto che non tutti vivono in località marittime o hanno la possibilità di mangiare alimenti ricchi di iodio, l’Oms ha raccomandato l’uso di sale iodato. Per esempio, in Italia nel 2005 è stata approvata una legge per l’introduzione di un programma nazionale di iodoprofilassi attraverso l’uso di sale iodato. La dose consigliata è pari a 30 mcg di iodio/kg. Grazie a questo programma di prevenzione, sia in Italia che in altri paesi come la Svizzera, l’apporto iodico della polazione è migliorato. E il gozzo, cioè l’aumento del volume della tiroide con conseguente malfunzionamento della stessa, è stato quasi sconfitto.

Ipo ed ipertiroidismo

La carenza di iodio protratta nel tempo ha come prima conseguenza l’ipotiroidismo. Si tratta dell’incapacità della tiroide di sintetizzare una quantità di ormoni adeguata a ciò che serve all’organismo. Ci sono diversi tipi di ipotiroidismo che possono essere suddivisi in:

  • ipotiroidismo primitivo
  • ipotiroidismo secondario
  • ipotiroidismo terziario
  • ipotiroidismo iatrogeno.

Poi, in base alla gravità e all’età in cui si manifesta, produce sintomi differenti. Per esempio, se compare in gravidanza, nel feto o nei giovani, allora è possibile che ci siano problemi intellettivi o somatici. Se compare negli adulti può portare a cute secca e fredda, perdita di capelli, stanchezza, bradicardia, sonnolenza, astenia ecc.

Al contrario, l’ipertiroidismo causa un affaticamento della tiroide, in quanto questa produce troppi ormoni. L’ipertiroidismo causa un aumento del consumo di ossigeno e della produzione metabolica di calore. I sintomi più comuni sono ipersudorazione, tremori, magrezza eccessiva e intolleranza al calore. In questo caso, attenzione dunque a non abusare di alimenti ricchi di iodio.

Esami per accorgersi della carenza di iodio

Per valutare lo stato di salute della tiroide, il medico sicuramente consiglierà di eseguire gli esami del sangue con controllo di T3, T4 e Tsh. Quest’ultimo è un ormone prodotto dall’ipofisi, la più importante ghiandola endocrina dell’organismo, che stimola l’attività degli ormoni tiroidei.

Se si registra un valore basso di Tsh, e valori alti di T3 e T4, è probabile che ci sia un caso di ipertiroidismo. Al contrario, un valore alto di Tsh e basso di T3 e T4, possono essere segni di ipotiroidismo. Con il controllo del Tsh è inoltre possibile verificare l’efficacia della terapia che si sta assumendo.

Autore /

Siciliana d'origine, sono nata e cresciuta nel capoluogo di provincia più alto d'Italia, Enna. Una laurea in Giornalismo, una specializzazione in riprese e montaggio video e un diploma come Infermiera Volontaria della Croce Rossa Italiana. Dal 2008 sono iscritta all'Ordine dei Giornalisti. Lavoro come giornalista, videomaker, OSSS e mamma. Credo nel lavoro di squadra, nella forza del web, nella determinazione e professionalità. Creativa e avida di conoscenza, coltivo molti interessi. Non sopporto i “furbetti". Adoro confrontarmi con gli altri e mettermi alla prova, sul lavoro e nella vita privata.