
Integratori alimentari, 32 milioni di italiani ne fanno uso
Gli integratori alimentari non sono farmaci né alimenti, però contribuiscono al benessere della persona e sono consigliati da medici e farmacisti. Per questo 18 milioni di italiani hanno scelto di consumarli regolarmente, mentre più di 4 milioni ne fanno uso qualche volta al mese.
FederSalus: Il valore sociale dell’integratore alimentare
Si chiama così la ricerca realizzata da Censis e presentata per la prima volta alla XX Convention di FederSalus. Scopo, quello di evidenziare con dati alla mano l’importanza che questo tipo di prodotti assumono per la società e per l’intero sistema sanitario nazionale.
Sebbene le informazioni sugli integratori si possano trovare ormai sul web e questi possano essere acquistati anche senza ricetta, il Rapporto Censis dimostra che la maggior parte degli italiani sono arrivati ad usarli grazie ai consigli di medici e farmacisti (57%). “Un dato questo che – sottolinea FederSalus – testimonia come l’utilizzo degli integratori alimentari non sia legato al mero consumismo sanitario, ma funzionale alla buona salute”.
A riprova, la pubblicazione FederSalus del 2018, dati IQVIA, sulle prescrizioni mediche degli integratori alimentari. Si parla di 26 milioni di ricette e dell’86% di acquisti effettuati in farmacia e parafarmacia (9%). Il restante 5% nella grande distribuzione organizzata (GDO).
Prevenire conviene
La scelta degli italiani riguardo all’uso degli integratori alimentari è anche frutto di una società che è cambiata. Dove c’è una maggiore selezione delle spese e una più forte consapevolezza dei concetti di prevenzione e di buona salute. Da qui il loro successo come afferma Francesco Maietta, responsabile Area Politiche sociali Censis.
La convenienza nell’utilizzo di questi prodotti però è un plus che riguarda non solo il consumatore, ma anche il SSN. Gli esperti presenti alla Convention hanno infatti sottolineato come un uso costante di integratori alimentari possa servire a ridurre la comparsa di alcune patologie. Da questo, la conseguente riduzione dei costi sociosanitari dovuti alle cure e ai ricoveri.
“Un passo necessario – afferma Marco Fiorani, presidente FederSalus – è adesso il riconoscimento della specifica identità degli integratori, diversa da farmaci e alimenti. È essenziale per superare i limiti di regolamenti studiati per l’alimento e che non riconoscono la specificità dell’integratore, che oggi è la prima categoria dopo il farmaco su prescrizione in Farmacia e che dà il maggior contributo alla crescita del valore della farmacia italiana”.