
Idratazione, l’esperto: protegge l’apparato respiratorio
Acqua, un valido aiuto per l’organismo
Pochi sanno che l’acqua è un nutriente. Il più importante per l’organismo ed è per questo che in sua assenza sopraggiunge la morte nel giro di poco tempo. Nel corpo umano, l’acqua non è presente in percentuale fissa, perché dipende dall’età, dal sesso e dalle condizioni fisiche della persona. Un adulto sano per esempio ha una percentuale del 60%, un neonato di circa l’80% e un anziano intorno al 50%.
In quanto costituente principale dell’organismo è fondamentale assicurarsi di reintrodurla correttamente, soprattutto quando se n’è consumata tanta. In estate, nei mesi più caldi, succede di perdere tanti liquidi, attraverso la sudorazione, e con essi anche i sali minerali quali sodio, cloro, potassio e magnesio. L’acqua aiuta a reintegrare queste perdite e a garantire la funzionalità del corpo.
Tra le principali funzioni dell’acqua ricordiamo che:
- regola la temperatura corporea
- elimina le tossine
- aiuta a nutrire le cellule
- lubrifica le articolazioni
- aiuta nella contrazione muscolare
- aiuta nella digestione
- protegge gli organi
- aiuta la respirazione.
Corretta idratazione, i consigli dell’esperto
Che sia al mare, in montagna o in città, l’estate mette sotto sforzo l’apparato respiratorio. Bere tanta acqua, aiuta l’organismo a proteggerlo, ma bisogna farlo nel modo giusto. Umberto Solimene, professore dell’Università degli Studi di Milano, membro dell’Osservatorio Sanpellegrino, presidente della Federazione Mondiale del Termalismo ha preparato alcuni semplici consigli da seguire durante il periodo estivo.
“L’acqua in estate – spiega – assume un ruolo ancora più importante per mantenere il proprio benessere psico-fisico messo in difficoltà dalle condizioni climatiche e dagli sbalzi di temperatura. Una buona abitudine è dunque quella di bere almeno 8 bicchieri d’acqua al giorno, da aumentare in caso di attività fisica”. La quantità di acqua da bere è poi variabile a seconda degli individui, dell’ambiente, del tipo di lavoro e di alimentazione.
“In spiaggia, basta, infatti, un innalzamento di soli 2 gradi o condizioni ambientali di scarsa ventilazione e tassi di umidità elevati per determinare importanti perdite di liquidi che vanno reintegrati bevendo costantemente nell’arco dell’intera giornata”. Stessa cosa vale in montagna, dove, sebbene le temperature non sia molto elevate, spesso si fa un’intensa attività fisica e si perdono molti liquidi.
In caso di sforzo fisico, è importante “bere prima, durante e dopo l’attività, senza aspettare lo stimolo della sete, che rappresenta uno dei primi sintomi di disidratazione. Il rapido reintegro permette una corretta contrazione muscolare e previene la comparsa di crampi”.
Rischi elevati anche per chi rimane in città, ormai diventate vere e proprie isole di calore. “Chi si trova nei centri urbani, con passaggi da ambienti caldi a luoghi climatizzati, possono risentire negativamente degli sbalzi di temperatura. L’aria condizionata, nonostante ci permetta di sudare di meno, può comunque accelerare la disidratazione. Anche se non ce ne rendiamo conto la climatizzazione toglie umidità dagli ambienti che frequentiamo rendendoli più secchi. A risentirne è il benessere delle vie respiratorie che hanno – conclude Solimene – un costante bisogno di mantenersi idratate per proteggere l’epitelio e favorire l’attivazione dei naturali meccanismi di difesa”.